I grandi progetti dell'HC

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FOCUS Ma in Italia esiste la classe creativa?

In Global publishing on marzo 17, 2011 at 9:33 PM

Ripartiamo dalla “Teoria del capitale creativo” di Florida per approdare al Creativity Group Europe, un gruppo di ricerca nato nel 2003 e volto ad applicare questa teoria nel contesto europeo. Il rapporto di ricerca “L’Italia nell’era creativa”, fotograferà lo stato dell’economia creativa italiana. L’italia pone oggi a confronto le 103 città italiane capoluogo di provincia. La Classe Creativa viene misurata come l’incidenza sul totale degli occupati delle persone che svolgono le seguenti occupazioni: imprenditori, dirigenti pubblici e privati e professionisti che svolgono “attività organizzativa, tecnica, intellettuale, scientifica o artistica da elevata specializzazione”, ovvero managers, ingegneri, architetti, chimici, professori, musicisti, scrittori, giornalisti, ecc.

Gli scrittori trovano un’esplicita citazione tra i dati del Censimento della popolazione dell’Istat: “Authors, journalists and other writers write literary works for publication or presentation in dramatic form, appraise merits of artistic productions, or literary and other works of art, or write and edit news, stories and commentaries.” http://www.ilo.org/public/english/bureau/stat/isco/isco88/2451.htm. I primi posti riservati alle grandi città, incluse alcune importanti città del sud come Napoli, Palermo e Messina, tra le prime dieci.

Tabella: Indice della classe creativa presente nelle città italiane

provincia % classe creativa
Roma 24.62%
Genova 23.99%
Trieste 23.63%
Napoli 23.38%
Bologna 23.26%
Pescara 23.24%
Firenze 22.87%
Milano 22.87%
Palermo 22.52%
Messina 22.51%

Ebbene la classe creativa italiana esiste e si fa sentire. Ma quanti sono gli autori riconosciuti che contribuiscono a dar spessore alla classe creativa?

Gli autori delle opere assegnano, preferibilmente, la tutela delle opere prodotte alla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori – ed accedendo alle banche dati presenti on line, dietro diretto contatto con i referenti responsabili, è possibile ottenere il dato rappresentativo del numero degli autori presenti attualmente in Italia che hanno proceduto con la registrazione della propria opera/e. La Siae conta circa 1.400 autori registrati nell’intera nazione al 2010. Il dato si riferisce agli scrittori che hanno già pubblicato almeno un’opera. Ma il lavoro di uno studioso non finisce qui. Resta dunque un obiettivo interessante quello di provare a comprendere quanti invece siano gli autori esordienti, o desiderosi di farlo, attualmente presenti nel panorama nazionale. Per far ciò si intende fare appello alla pubblicazione Gfk Sinottica – un’indagine single-source sull’individuo e la sua esposizione ai mezzi – a cura del Gruppo GfK, il quarto Istituto di ricerche di mercato al mondo. Allora quale segmento della popolazione, per stile, per volontà e per capacità e livelli di preparazione,  matura tra le proprie ambizioni il desiderio di divenire scrittore?

I segmenti potenzialmente interessanti che partecipano attivamente allo stato di avanzamento culturale del paese sono i seguenti:

  • I Protagonisti 2,1% (circa 998.000 individui)

E’ un’élite ristretta, medio giovane e adulta. E’ un segmento misto per genere, protagonista socialmente sia dal punto di vista professionale che da quello culturale. Cultura, professione, ma anche divertimento e piacere, sono gli asset che tengono in equilibrio; e tale equilibrio, realizzato o come forte aspirazione, è proprio il loro tratto distintivo. Leggono molto i libri, soprattutto d’arte, tecnico-scientifici e saggi di cultura. Assistono spesso a conferenze, visitano musei e mostre, vanno a teatro.

  • L’Elite femminile 4,3% (circa 2.075.000 individui)
  • 

E’ un gruppo femminile, centrale, di eccellente profilo, che tende all’assunzione di un doppio ruolo (fuori casa/casa) con, però, una propensione significativamente maggiore a privilegiare la realizzazione personale. E’ in assoluto il target che ha il maggior coinvolgimento nell’acquisto e lettura di libri, che possono essere di svariato genere: dalla fantascienza, all’arte, al saggio di cultura, alla narrativa. Seguono inoltre con interesse eventi culturali anche eterogenei, come spettacoli a teatro, conferenze, concerti, ecc. E’ il target che ha l’approccio più conviviale e sperimentale.

  • L’Elite maschile 7,2% (circa 3.470.000 individui)
  • 

E’ un gruppo prevalentemente maschile, giovane adulto, di alto profilo. È attivo e fortemente impegnato: molto nella realizzazione professionale, ma anche nella crescita culturale e della propria partecipazione sociale. Acquistano libri che trattano molteplici generi, dalla fantascienza al saggio di cultura; sono individui ricettivi, curiosi e attratti da numerose manifestazioni culturali.

  • La Pre-elite progettuale 2,7% (circa 1.308.000 individui)

Il target è prevalentemente maschile, piuttosto giovane, o giovanile, di buon profilo. Le ambizioni, le risorse, le aspirazioni, gli stili e le scelte sono “tarate” sull’élite, pur non appartenendovi appieno. è uno dei target dove è maggiormente presente la componente dell’innovazione e del rischio. Inoltre è progettuale, sia professionalmente che culturalmente. Leggono molto i libri, soprattutto gialli, fantascienza, storia, arte o tecnicoscientifici. Vanno molto a teatro e seguono manifestazioni culturali di vario genere.

  • Le Donne doppio-ruolo 6,9% (circa. 3.300.000 individui)

E’ un gruppo femminile, mediogiovane, di buon profilo; presenta chiaramente due logiche /aspirazioni di investimento, idealmente paritetiche come importanza: famiglia e lavoro. E’ un gruppo attivo ed estroverso ed il coinvolgimento a livello culturale rivestono un’importanza notevole. L’acquisto dei libri è piuttosto elevato; in particolare i romanzi rosa, la narrativa, i libri pratici sono i generi più letti. A livello culturale sono donne attive, è un gruppo attento alla moda e ai fenomeni di costume e vuole sempre essere/apparire moderno.

  • Le Frizzanti 3,2% (circa 1.520.000 individui)

E’ un gruppo femminile moderno, giovanile, esplorativo e dall’orientamento decisamente outdoor. Fra le mete nella vita vi è una certa progettualità soprattutto culturale; le loro attività culturali sono, infatti, svariate: hanno forti consumi in questo campo e progetti di miglioramento del proprio livello.

 By Roby-T

FOCUS Il fondamentale valore economico della creatività

In Global publishing on marzo 17, 2011 at 9:18 PM

Per individuare il prototipo dell’autore globale e permettere a quanti ci leggono di identificarsi come tale abbiamo pensato di pubblicare qualche stralcio tratto dai nostri studi al riguardo…

Chi di voi ha l’idea di cosa sia la famosa “classe creativa”, definizione molto gettonata, tanto usata, a volte anche abusata e soprattutto desiderata?

Iniziamo col dire che l’economia e la società contemporanea sono sempre più caratterizzate dalla creatività, dalla capacità di produrre idee, conoscenze ed innovazione e se il passaggio dall’economia agricola all’economia industriale ha provocato la sostituzione di alcuni fattori di produzione (terra e lavoro agricolo) con altri (materie prime e lavoro operaio), le trasformazioni in atto nel contesto socio-economico sono, invece, basate sul ruolo cruciale assunto dalla capacità creativa dell’uomo.

A partire da questa premessa sorge la teoria sviluppata dall’economista americano Richard Florida (attualmente “Hirst Professor” alla School Public of Policy della George Mason University) nel libro The Rise of the Creative Class (Mondadori, 2003) che ha come perno sostanziale il riconoscimento del fondamentale valore economico della creatività.

Florida mette in discussione l’idea che il cambiamento sia prodotto esclusivamente dall’innovazione tecnologica, ritiene che i concetti “dell’informazione” e “della conoscenza”, analizzati in prospettiva economica, sono gli strumenti ed i materiali di una risorsa economica capace di generare ancora più valore, la creatività; l’innovazione, sia essa nella forma di un nuovo artefatto tecnologico, di un nuovo modello di business o di un nuovo metodo, costituisce il suo prodotto. Tutti i grandi passaggi epocali della storia dell’umanità secondo l’economista americano possono essere visti come manifestazioni della creatività umana ma la consapevolezza di ciò e il riconoscimento del suo ruolo fondamentale nei processi economici e sociali è la grande novità degli ultimi anni: “nel lavoro e negli altri aspetti della vita viene attribuito alla capacità creativa un valore più grande che mai”

Il valore economico della creatività ha trovato espressione nell’ascesa di una nuova classe…appunto la “classe creativa”, arrivata a comprendere il quasi il 30% degli occupati nei Paesi economicamente “avanzati”! Gli appartenenti a questa classe si distinguono in quanto impegnati in attività professionali la cui funzione principale è quella di produrre forme nuove e significative e sono suddivisi in due sottosegmenti a seconda della natura del processo creativo alla base del loro lavoro:

Þ    “nucleo supercreativo”

Þ    “creativi di professione”

Il nucleo centrale (“nucleo supercreativo”) comprende i nostri autori romanzieri, insieme agli scienziati e ingegneri, docenti universitari, poeti, artisti, attori, stilisti e architetti, scrittori di testi non narrativi, dirigenti editoriali, figure del mondo culturale, ricercatori, analisti e opinionisti. Questo livello superiore del lavoro creativo è caratterizzato dalla produzione di nuove forme o nuove soluzioni che siano facilmente riproducibili e largamente utilizzate. L’ambito in cui la nuova classe si definisce è, quindi, essenzialmente economico; i componenti della classe creativa si identificano come produttori di creatività e la loro presenza diventa condizione fondamentale per alimentare la produzione di innovazione, ricchezza e sviluppo. A tal proposito Richard Florida elabora la cosiddetta “teoria del capitale creativo” in cui sostiene come lo sviluppo economico di una città sia guidato dalle scelte di localizzazione della classe creativa che preferisce “i luoghi diversi, tolleranti e aperti alle nuove idee”. Confutando la tesi New Economy che postula la morte della geografia nell’era della comunicazione e delle reti virtuali, l’economista americano rivendica la criticità del “luogo geografico”, e in particolar modo della “città”, come unità organizzativa fondamentale per lo sviluppo della nuova classe creativa e come motore dell’economia. Florida si propone di validare attraverso un modello statistico (comprovato in circa 200 città statunitensi) l’esistenza di un legame fra presenza di classe creativa e tre fattori specifici: tecnologia, talento e tolleranza (le 3T).

 By Roby-T

Trend futuri dal mercato globale

In Global publishing on marzo 11, 2011 at 7:26 PM

Sia che si parli dell’offerta (produzione e distribuzione) che si parli della domanda (lettori), i dati che arrivano dal mercato editoriale lasciano ben sperare in una sopravvivenza del mercato alla crisi recessiva ormai dilagante ed alle opportunità tecnologiche in grado di agevolarla in alcuni casi e di ostacolarla in altri. In un lungo articolo comparso su Publishers’ Weekly (Il sito http://www.publishersweekly.com di news internazionali sul mondo della produzione e della vendita libraria.), Mike Shatzin (Shatzin è il fondatore di Idea Logical Company, editore, e lavora da 20/40anni nell’industria editoriale, approfondimenti al link http://www.idealog.com/about-us/about-mike-shatzkin) guru del digital-change nell’editoria da oltre vent’anni presenta le 15 tendenze che caratterizzeranno il mercato editoriale americano a partire dal 2008 e che, evidentemente, arriveranno anche in Italia un paio di anni dopo anche se solo per un semplice riflesso incondizionato all’emulazione. Shatzin afferma, tra le altre proiezioni future come la crescente popolarità degli e-books e delle autopubblicazioni a marchio Lulu ([1] Lulu è la piattaforma digitale che offre strumenti e servizi per rendere la pubblicazione semplice e per vendere i propri libri.) che questo sarà l’Anno dell’Autore.

<<Iniziative come gli speakers bureaus (si tratta di un’agenzia di speakers utile per individuare lo speaker più adatto al proprio evento, approfondimenti al link  http://www.aeispeakers.com/) di HarperCollins e Random House, l’Authonomy Web community di HarperCollins UK e l’iniziativa di Knol (Knol è un modo nuovo di google per condividere le conoscenze sul Web raccolte per tematiche.) di Google per creare una Wikipedia “d’autore” sono un’ammissione della crescente importanza del “marchio d’autore”.>>

La vendita complessiva di libri rimarrà costante, ma aumenterà l’attività degli editori nella vendita diretta  attraverso i propri siti web, in particolare tramite il download in formato digitale di testi e/o audio book.  Gli editori avranno siti web specializzati mirati al pubblico di nicchia e punteranno sulla pubblicità tramite internet rispetto a quella tramite i media tradizionali, che hanno progressivamente perso audience. In questo contesto, sostiene lo stesso Shatzin, gli agenti letterari sperimenteranno una sorta di consolidamento. Infine, secondo lui oltre ad essere l’Anno dell’Autore, il 2009 sarà l’Anno dell’Esperimento. Basti pensare alle iniziative come i widget di HarperCollins e Random House, i book-trailers di Simon & Schuster, la pubblicazione attraverso i cellulari resa possibile da Mobifusion (iI progetto Mobifusion and New World Library http://www.mobifusion.com/newsdetails.html#NewWorld) e sperimentata da diversi editori che hanno creato una cultura dell’esperimento nel mondo dell’editoria.

Una cultura, perché no, replicabile anche in Italia. I Widget sperimentati dalle case editrici americane, Random House e HarperCollins, rappresentano uno strumento promozionale curioso in grado di solleticare nelle persone la voglia di leggere. Si tratta di un’interfaccia grafica che  permette al “netizen” (citizen del net) di sfogliare qualche pagina del libro e godersi una bella copertina in formato gigante, tale da poter essere, tramite il widget, incastonata nel proprio blog, innescando un passaparola che alimenti la passione per la lettura e stimoli l’acquisto del libro. Ma le strategie esperenziali delle case editrici si spingono oltre: alcune piattaforme permettono la fruizione gratuita dei testi, con funzioni tuttavia paragonabili a quelle autorizzate in libreria come l’impossibilità di salvare, stampare e copiaincollare testo. Alcuni progetti delle case americane consentono al lettore di sfogliare in anteprima sulla pubblicazione il 20% del testo, i risultati si sono tradotti in crescita esponenziale degli ordinativi. L’iniziativa di Random House, anch’essa sperimentatrice a fasi alterne nell’ambito dei libri digitali, sceglie di optare non per una leva promozionale ma piuttosto per un nuovo modello di business: sul sito della casa editrice è possibile acquistare “fette di libro”, capitoli da fruire singolarmente, a pochi dollari. Le start-up italiane dovrebbero fare tesoro delle news provenienti dal mercato avanguardista americano perseguendo ideali di innovazione, accessibilità e flessibilità, sfruttando le predizioni per assecondare una cultura d’Autore, dichiarata promettente e raccogliendo la proposta fornendo all’autore quel counselling necessario e “viabile” per la costruzione di un brand autoriale.

By Roby-T

Rassegna stampa

In InfoHCN on marzo 11, 2011 at 6:06 PM

Questi solo alcuni degli incontri che hanno accompagnato il percorso di crescita del laboratorio. Durante gli anni a venire la lunga incubazione ha permesso al progetto nato tra le aule universitarie di abbracciare una dimensione imprenditoriale e farsi dunque collana.

Ma per dare merito a quanti hanno dedicato le proprie energie ed hanno creduto nelle potenzialità del Laboratorio prima e del Premio letterario dopo abbiamo deciso di non oscurare le vicissitudini passate ma al contrario sistematizzarle in questo blog raccontando i trascorsi di un progetto maturato con la consapevolezza che solo attraverso piccoli passi si può acquisire.

Evento Caffè letterario IntraMoenia – Napoli – Settembre 2007 https://highconceptproject.files.wordpress.com/2011/03/pagina_locandina-sett-2807.pdf

Evento La Feltinelli – Pescara – Ottobre 2006 https://highconceptproject.files.wordpress.com/2011/03/locandia_evento_19_ottobre_ultima.pdf

https://highconceptproject.files.wordpress.com/2011/03/rassegna_stampa_19-10-06.pdf

Evento Fnac – Napoli – Gennaio 2006 https://highconceptproject.files.wordpress.com/2011/03/locandina_evento_fnac_12-01-06.pdf

Il PREMIO L’Autore come marchio globale https://highconceptproject.files.wordpress.com/2011/03/locandina_marchio_globale2_trac.pdf

Michael Crichton, sacerdote dell’High Concept

In InfoHCN on marzo 11, 2011 at 7:28 am

Michael Crichton: autore globale per eccellenza, maestro dell’eduinfotainment, sacerdote dell’High Concept. Quest’ultima definizione, attribuitagli dall’amico Steven Spielberg, è sicuramente la più calzante per il medico, romanziere, filmaker, produttore, sceneggiatore e molto altro ancora, statunitense. Personalità versatile e complessa, Crichton nasce a Chicago nel 1942. Ai fini della nostra analisi risulta fondamentale il fatto che cresca in una Chicago in piena evoluzione, già fuori dalla crisi economica; si tratta di una Chicago, o meglio di un’ America, che vuole investire, che pullula di editori pronti a puntare su giovani scrittori. Ma Crichton non nasce scrittore, ed è questa la prova che autore High Concept non si nasce, si diventa!

Studia alla Harvard Medical School dove si laurea col massimo dei voti in Medicina e Chirurgia e dove comincia a coltivare la passione per la scrittura. Infatti, durante questi anni scrive alcuni romanzi con gli pseudonimi di John Lange e Jeffery Hudson, tra cui l’affascinantissimo In caso di necessità. Diventato dottore abbandona ben presto la carriera di medico che poco gli si addice, per darsi completamente a quella di scrittore: i libri che scrive per pagarsi gli studi, infatti, riscuotono un successo strepitoso (grazie anche alle tematiche e allo stile già HC) e la gente vuole conoscere Hudson e Lange. E’ così che Crichton esce allo scoperto e inizia il passaggio da scrittore anonimo ad Autore. Personalità versatile giustappunto, in grado di passare con facilità dai corsi di antropologia tenuti alla Cambridge University, a quelli di scrittura del MIT, ai romanzi di genetica e diritto come l’ultimo uscito quando era ancora in vita, nel 2006, Next. Il background tecnico-scientifico, sapientemente conciliato con temi di grande attualità raccontati attraverso storie avventurose e spettacolari, hanno fatto di Crichton uno scrittore popolare che ha saputo trasformare la propria conoscenza in ricchezza.

In Jurassic Park, uno dei suoi romanzi più conosciuti, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Steven Spielberg, viene affrontato il tema dell’ingegneria genetica; in E. R. , celebre serie televisiva creata da Michael nel 1994 per la NBC (che ha reso celebre un giovane George Clooney!) e ispirata dai racconti Casi di emergenza dello stesso autore, viene spesso analizzato il problema dell’assistenza sanitaria statunitense attraverso il racconto dei pazienti, dei medici e delle loro storie. I temi affrontati sono molteplici, ma sempre di grande importanza ed interesse sociale. Vengono raccontati con dovizia di particolari, accompagnati da scenari spettacolari, fantascientifici ed avventurosi. Dunque un autore popolare, che ha fatto dell’intrattenimento un momento di educazione ed informazione e per questo capace di raggiungere un vasto pubblico, servendosi anche di uno stile immediato e di un linguaggio semplice. Grazie ai suoi libri, che nascono da accurati studi e appropriate ricerche, alle fiction da lui ideate, ai discorsi tenuti in autorevoli sedi, può essere considerato un divulgatore scientifico a tutti gli effetti: attraverso forme certamente più stimolanti ed appassionanti di quelle tradizionali, ha informato il pubblico su tematiche riguardanti la medicina, l’ecologia, le nuove tecnologie, l’inquinamento. Servendosi della formula del techno-thriller ci ha raccontato verità precise creando interesse tra un pubblico non necessariamente esperto.

Dunque, possiamo dire che questo autore ha rappresentato il perfetto connubio tra creatività, conoscenze strategicamente utilizzate e strumenti per vendersi al meglio.

by Chiara  

Welcome to HCN blog

In InfoHCN on marzo 11, 2011 at 1:48 am

Finalmente, il blog dedicato al mondo HIGH CONCEPT!  

Abbiamo pensato ad un blog per diffondere una cultura editoriale high concept e promuovere best practises sul campo.

Chi ci conosce potrà rileggere frammenti del nostro percorso collezionati nel tempo… chi ci scopre per la prima volta potrà gustare news dal campo editoriale, leggere dossier, fagocitare pillole d’autore, contribuire attivamente ma soprattutto accedere ad una community dal sapore scientifico a forti nuance narrative.

Questa piattaforma vive dell’incontro virtuale di giovani studiosi proattivi, briosi talenti emergenti ed affermati professionisti.

E allora seguici, linkaci, scrivici, taggaci, ma ATTENZIONE: l’uso prolungato può creare dipendenza.

sulle nostre tracce 2/2…

In InfoHCN on marzo 11, 2011 at 1:46 am

Il marketing editoriale protagonista al Suor Orsola

La comunicazione è divenuta, ormai, una competenza professionale indispensabile a qualsiasi settore di mercato, ancor più a quello editoriale, soprattutto librario, i cui prodotti sono fondamentalmente il frutto di politiche e strategie di comunicazione. Da ciò emerge, necessariamente, una figura nuova di scrittore che diviene esso stesso marchio dell’azienda editoriale che ne pubblica le opere. Di questa tendenza si occupa un laboratorio universitario d’avanguardia ideato da Andrea Pitasi presso l’Università Suor Orsola Benincasa.

Lo scrittore contemporaneo si prepara a modellare i nuovi attrezzi del mestiere, liberandosi di quella aria tra lo snob e l’onnisciente di cui, in passato, è stato sempre circondato.

L’ultima tendenza del momento viene dall’innovativo laboratorio ideato da Andrea Pitasi, docente di “Sociologia Giuridica della Proprietà Intellettuale”, “Management Strategico” e “Comunicazione Strategica per le organizzazioni pubbliche, private e di no profit” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Il laboratorio “Autore come marchio globale”, giunto già alla sua terza edizione, si inserisce quest’anno nel corso di laurea specialistica in Comunicazione istituzionale e d’Impresa e precisamente presso la cattedra di “Sociologia Giuridica della Proprietà Intellettuale”: un gruppo di studenti universitari, investono le loro competenze e creatività in un interessante lavoro di consulenza e ricerca, facendo sempre attenzione alle ultimissime strategie di promozione, relazioni pubbliche e self-marketing. Il progetto vede anche la partecipazione di esperti con professionalità differenti: docenti, giornalisti e scrittori affermati che collaborano sinergicamente per creare un network di conoscenze ampie e specialistiche. Il laboratorio nasce dalla consapevolezza dell’esistenza di un lettore annoiato e disincantato che non è più stimolato da un mercato dell’editoria saturo e disattento e che reclama pertanto uno scrittore ripotenziato nel suo capitale intellettuale; uno scrittore che si trasformi in imprenditore di se stesso e della propria identità letteraria sviluppando così un nuovo profilo professionale. L’artista, allora, dovrà armarsi di valide tecniche manageriali, di marketing e comunicazione strategica per sopravvivere con efficacia ed assicurarsi ulteriori prospettive di crescita. Lo scrittore sarà accompagnato e guidato nel suo percorso di modernizzazione alla scoperta di strumenti e tecniche vincenti ma spesso sfuggenti che imparerà a padroneggiare con naturalezza superando timori e preconcetti nei confronti di metodologie generalmente slegati dal suo campo d’azione come merchandising, trendsetting, eduinfotainment, ma anche concetti più vicini al suo ambito ma ugualmente, spesso, ignorati come gli strumenti giuridici a tutela della proprietà intellettuale, per farne solo qualche esempio. L’obiettivo, al dire il vero alquanto ambizioso, è quello di mettere a sistema in un’unica mente abilità e strategie rintracciabili di solito in profili professionali differenti; non più editor, consulente legale o agente di comunicazione ma un’unica persona “ripotenziata” nelle sue competenze non più meramente creative.

Con quanto detto, chiaramente, non si vuole soffocare l’estro artistico che naturalmente avvolge la figura dello scrittore, lo si vuole invece fortificare con un corredo di strumenti necessari per difendere sé stesso, i propri interessi, il posto tra gli scaffali ed anche, perché no, la propria ricchezza non solo culturale. Il laboratorio ha, perciò, pensato ad una vera e propria agenda tattico-operativa attraverso la quale l’autore possa migliorare le proprie performance, riorganizzare il proprio management artistico — professionale e conquistare un vantaggio competitivo sul mercato.

Lo schema decisamente innovativo avrà il pregio di affrontare il problema in modo esaustivo, elaborare soluzioni funzionali e trovare la sua applicazione in ogni contesto, globale, nazionale e locale, rispecchiando le diversità e le aspirazioni di ogni artista. Il presupposto principale del progetto rimane però il fattore “marchio”. L’autore dovrà maturare l’importanza che sta nell’elaborazione di un preciso concept con cui offrirsi al mercato; per conquistare l’arena, per irrompere nel mercato cosmopolita, lo scrittore dovrà quindi costruire una brand identity, proporsi come marchio, come total logo.

Perché solo il carattere di esclusività e di riconoscibilità conferisce nell’epoca attuale un effettivo vantaggio competitivo e dunque genera quel valore aggiunto tanto ricercato sia in senso economico che sociale.

di Roberta Tedeschi                                                                                                                tratto da Il Denaro (pagina Marketing – I nuovi scenari)                                         

9-02-2007

sulle nostre tracce1/2…

In InfoHCN on marzo 11, 2011 at 1:00 am

L’ Autore come marchio globale, il laboratorio.

L’innovativo laboratorio destinato ai giovani comunicatori strategici apre le porte comparendo sulla scena nella sua prima edizione datata Maggio 2005. Un’opportunità ancora inesplorata cercherà di coniugare arte e pianificazione, mettendo l’una al servizio dell’altra. Il laboratorio è il territorio ideale per ospitare personalità differenti, ambizioni e capacità difformi. Accademici, studenti, artisti e scrittori affermati, riuniti in zona neutra, incrociano i loro sguardi per unire sinergicamente tra loro le conoscenze.

“Diventare imprenditore di se stesso, essere riconoscibile come autore globale”: questo lo slogan più volte acclamato.

Attraverso gli strumenti giuridici, organizzativi e di marketing, sapientemente usati da gruppi di studiosi di comunicazione, agli scrittori coinvolti nell’attività, è stata offerta una consulenza affinchè la propria opera diventasse maggiormente competitiva e riconoscibile nel mondo dei media e dell’editoria.

Il laboratorio trova riscontro in un formato molto innovativo che mira a promuovere l’autore col supporto del marketing e del merchandising, a creare network nel mondo dei media tramite attività di lobbying, a rendere l’autore unico col suo stile e col suo concept attraverso il trendsetting, e ad approfondire le dinamiche del mercato dell’editoria con l’ausilio di strumenti giuridici adeguati che proteggano i diritti di proprietà intellettuale degli scrittori. Parallelamente, agli studenti verranno forniti i mezzi per supportare la figura del creativo con una consulenza junior che l’accompagni nel suo percorso di crescita e maturazione.

Ben combinate tra loro competenza e professionalità, mediate da un’attenzione per l’attualità, puntualmente sagomate in base ad una crescente consapevolezza degli interlocutori: questo il metodo della cattedra. Spazio all’inesuaribile risorsa della creatività, arginata attraverso utili consigli di riferimento: questo il compito degli studenti.

La chiusura dei lavori segnerà un momento indelebile nella storia del laboratorio.

Ogni partecipante infatti, arricchito nel proprio bagaglio culturale, si presterà ad un incontro extracurriculare, firmato “Farinella”.

Assaporata la forte approvazione nonché numerosa adesione raggiunta nella sola prima edizione, il laboratorio si veste di un onere ancor più ingente: trasformarsi nell’originale Premio di scrittura omonimo. I preparativi richiederanno tempo ed energia. Lo staff della cattedra si riunisce, quindi, insieme alle giovani promesse per progettare una ripartizione tra i compiti: settore promozione, settore burocratico-contrattuale e settore metariflessivo, ossia riferimenti teorici a confronto. La strutturazione di un Premio di portata nazionale richiederà competenza e grande perizia di particolari. Saranno previsti innanzitutto incontri frequenti, scadenze di planning ed una promozione insistente. Il tutto accompagnato dalla creazione di un database in continuo aggiornamento con i riferimenti principali, le sedi per pubblicizzare l’evento futuro, i luoghi per esporre le brochure ed il materiale informativo. Un lavoro di selezione individuerà i principali canali di diffusione per le news, stampa, periodici e riviste di settore.

La seconda edizione del laboratorio irrompe sulla scena nelle vesti di Premio letterario nel Maggio 2006. Attivi e più consapevoli gli studenti, maggiormente partecipativi gli scrittori. Anche in questa occasione, diverse le menti al lavoro. Un panorama portante di teorie, tecniche e di un consolidato contesto socio-culturale conferma il laboratorio con maggior convinzione.

 by Roby-T