Ripartiamo dalla “Teoria del capitale creativo” di Florida per approdare al Creativity Group Europe, un gruppo di ricerca nato nel 2003 e volto ad applicare questa teoria nel contesto europeo. Il rapporto di ricerca “L’Italia nell’era creativa”, fotograferà lo stato dell’economia creativa italiana. L’italia pone oggi a confronto le 103 città italiane capoluogo di provincia. La Classe Creativa viene misurata come l’incidenza sul totale degli occupati delle persone che svolgono le seguenti occupazioni: imprenditori, dirigenti pubblici e privati e professionisti che svolgono “attività organizzativa, tecnica, intellettuale, scientifica o artistica da elevata specializzazione”, ovvero managers, ingegneri, architetti, chimici, professori, musicisti, scrittori, giornalisti, ecc.
Gli scrittori trovano un’esplicita citazione tra i dati del Censimento della popolazione dell’Istat: “Authors, journalists and other writers write literary works for publication or presentation in dramatic form, appraise merits of artistic productions, or literary and other works of art, or write and edit news, stories and commentaries.” http://www.ilo.org/public/english/bureau/stat/isco/isco88/2451.htm. I primi posti riservati alle grandi città, incluse alcune importanti città del sud come Napoli, Palermo e Messina, tra le prime dieci.
Tabella: Indice della classe creativa presente nelle città italiane
provincia |
% classe creativa |
Roma |
24.62% |
Genova |
23.99% |
Trieste |
23.63% |
Napoli |
23.38% |
Bologna |
23.26% |
Pescara |
23.24% |
Firenze |
22.87% |
Milano |
22.87% |
Palermo |
22.52% |
Messina |
22.51% |
Ebbene la classe creativa italiana esiste e si fa sentire. Ma quanti sono gli autori riconosciuti che contribuiscono a dar spessore alla classe creativa?
Gli autori delle opere assegnano, preferibilmente, la tutela delle opere prodotte alla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori – ed accedendo alle banche dati presenti on line, dietro diretto contatto con i referenti responsabili, è possibile ottenere il dato rappresentativo del numero degli autori presenti attualmente in Italia che hanno proceduto con la registrazione della propria opera/e. La Siae conta circa 1.400 autori registrati nell’intera nazione al 2010. Il dato si riferisce agli scrittori che hanno già pubblicato almeno un’opera. Ma il lavoro di uno studioso non finisce qui. Resta dunque un obiettivo interessante quello di provare a comprendere quanti invece siano gli autori esordienti, o desiderosi di farlo, attualmente presenti nel panorama nazionale. Per far ciò si intende fare appello alla pubblicazione Gfk Sinottica – un’indagine single-source sull’individuo e la sua esposizione ai mezzi – a cura del Gruppo GfK, il quarto Istituto di ricerche di mercato al mondo. Allora quale segmento della popolazione, per stile, per volontà e per capacità e livelli di preparazione, matura tra le proprie ambizioni il desiderio di divenire scrittore?
I segmenti potenzialmente interessanti che partecipano attivamente allo stato di avanzamento culturale del paese sono i seguenti:
- I Protagonisti 2,1% (circa 998.000 individui)
E’ un’élite ristretta, medio giovane e adulta. E’ un segmento misto per genere, protagonista socialmente sia dal punto di vista professionale che da quello culturale. Cultura, professione, ma anche divertimento e piacere, sono gli asset che tengono in equilibrio; e tale equilibrio, realizzato o come forte aspirazione, è proprio il loro tratto distintivo. Leggono molto i libri, soprattutto d’arte, tecnico-scientifici e saggi di cultura. Assistono spesso a conferenze, visitano musei e mostre, vanno a teatro.
- L’Elite femminile 4,3% (circa 2.075.000 individui)
E’ un gruppo femminile, centrale, di eccellente profilo, che tende all’assunzione di un doppio ruolo (fuori casa/casa) con, però, una propensione significativamente maggiore a privilegiare la realizzazione personale. E’ in assoluto il target che ha il maggior coinvolgimento nell’acquisto e lettura di libri, che possono essere di svariato genere: dalla fantascienza, all’arte, al saggio di cultura, alla narrativa. Seguono inoltre con interesse eventi culturali anche eterogenei, come spettacoli a teatro, conferenze, concerti, ecc. E’ il target che ha l’approccio più conviviale e sperimentale.
- L’Elite maschile 7,2% (circa 3.470.000 individui)
E’ un gruppo prevalentemente maschile, giovane adulto, di alto profilo. È attivo e fortemente impegnato: molto nella realizzazione professionale, ma anche nella crescita culturale e della propria partecipazione sociale. Acquistano libri che trattano molteplici generi, dalla fantascienza al saggio di cultura; sono individui ricettivi, curiosi e attratti da numerose manifestazioni culturali.
- La Pre-elite progettuale 2,7% (circa 1.308.000 individui)
Il target è prevalentemente maschile, piuttosto giovane, o giovanile, di buon profilo. Le ambizioni, le risorse, le aspirazioni, gli stili e le scelte sono “tarate” sull’élite, pur non appartenendovi appieno. è uno dei target dove è maggiormente presente la componente dell’innovazione e del rischio. Inoltre è progettuale, sia professionalmente che culturalmente. Leggono molto i libri, soprattutto gialli, fantascienza, storia, arte o tecnicoscientifici. Vanno molto a teatro e seguono manifestazioni culturali di vario genere.
- Le Donne doppio-ruolo 6,9% (circa. 3.300.000 individui)
E’ un gruppo femminile, mediogiovane, di buon profilo; presenta chiaramente due logiche /aspirazioni di investimento, idealmente paritetiche come importanza: famiglia e lavoro. E’ un gruppo attivo ed estroverso ed il coinvolgimento a livello culturale rivestono un’importanza notevole. L’acquisto dei libri è piuttosto elevato; in particolare i romanzi rosa, la narrativa, i libri pratici sono i generi più letti. A livello culturale sono donne attive, è un gruppo attento alla moda e ai fenomeni di costume e vuole sempre essere/apparire moderno.
- Le Frizzanti 3,2% (circa 1.520.000 individui)
E’ un gruppo femminile moderno, giovanile, esplorativo e dall’orientamento decisamente outdoor. Fra le mete nella vita vi è una certa progettualità soprattutto culturale; le loro attività culturali sono, infatti, svariate: hanno forti consumi in questo campo e progetti di miglioramento del proprio livello.
By Roby-T